Teatro

'Abissi': per non dimenticare la Storia

'Abissi': per non dimenticare la Storia

Domenica 7 febbraio, in occasione della Giornata del Ricordo, presso il Palazzo della Cultura di Ozzano dell'Emilia (P.zza Allende, 18 Ozzano dell'Emilia - Bologna) andrà in scena "Abissi", la nuova produzione della compagnia teatrale Le Saracinesche/ O.T.E. Ozzano Teatro Ensemble.

Abissi nuovo lavoro della compagnia teatrale Le Saracinesche/ O.T.E. Ozzano Teatro Ensemble, debutterà domenica 7 febbraio alle ore 17.30, presso il Palazzo della Cultura di Ozzano dell’Emilia, in occasione della Giornata del Ricordo. Lo spettacolo è l’ultimo evento in cartellone della rassegna “INVERNO OTE 2015-16”, iniziativa patrocinata dal Comune di Ozzano dell’Emilia.

In scena Benedetta Carmignani, Massimiliano Musto, Elisa Pagani, Giuseppina Randi ed Emiliano Minoccheri che, oltre a curare la regia dello spettacolo ne interpreterà anche le musiche, che saranno eseguite dal vivo al pianoforte; i testi originali ispirati alla vicenda delle foibe sono di Stefano Massari.

Le foibe erano profonde cavità naturali tipiche delle aree carsiche; nella Venezia Giulia (ex province di Trieste, Gorizia, Pola e Fiume) vennero largamente utilizzate durante la Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, per liberarsi dei corpi di coloro che erano caduti negli scontri tra nazifascisti e partigiani, e soprattutto per occultare le vittime delle ondate di violenza.
Con l'espressione massacri delle foibe, o spesso solo foibe, si intendono gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, occorsi durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati molti dei corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto, "foibe".
Gli eccidi delle foibe ed il successivo esodo costituiscono l'epilogo di una secolare lotta per il predominio sull'Adriatico orientale, che fu conteso da popolazioni italiane e slave (prevalentemente croate e slovene, ma anche serbe).

A volte la “Storia” sembra non appartenerci: si vive il presente con la presunzione dell’ hic et nunc. In questi anni di progressi tecnologici e continui cambiamenti della società il contatto con le proprie radici e con la storia si fa sempre più labile, ecco che allora bisogna cercare nuovi stimoli, nuove forme di conoscenza e divulgazione, nuovi modi per raccontare e comprendere il nostro passato più recente: questa è la riflessione che ha dato origine ad Abissi.

In questo reading-spettacolo il termine "abissi" è una suggestione: sono le foibe, ma sono soprattutto gli abissi dell’anima, del cuore e delle speranze infrante di tutte quelle popolazioni che sono state, o sono tutt’oggi, vittime di violenze e soprusi. Uomini, donne e bambini che si trovano loro malgrado su “terre di confine” e assistono in prima persona a lacerazioni, rivoluzioni e violenze in nome di un Dio ignaro, o per meglio dire, un Dio che fa quasi sempre rima con denaro.
Abissi racconta di un esodo e lo fa attraverso i libri, ultimi baluardi di una coscienza e conoscenza storica che rischierà di affievolirsi o confondersi, una volta che i diretti testimoni del passato non saranno più in vita.

Le Saracinesche/ O.T.E. vuole  rendere omaggio a migliaia di persone vittime del regime comunista di Tito: esseri umani umiliati, trucidati e fatti sparire come polvere, nei profondi crateri carsici del territorio Dalmata Istriano; vuole ricordare, incuriosire il pubblico, per analizzare e cercare di cogliere una “Verità”, per far sì che non rimangano lacune e vuoti nel grande puzzle della personale coscienza, e per far sì che le parole siano il più possibile lucide ed incisive nel tramandare pensieri e riflessioni sincere alle nuove generazioni.